Appuntamento con i poeti Vibonesi nella nuova iniziativa dei Liberali Conservatori, il Movimento creato e diretto dall’avvocato Giovanni Costa. Sabato con inizio alle ore 17.00 al Polifunzionale di Maierato, si guarderà alla cultura locale, con i riflettori che saranno riposti verso i poeti che hanno dato lustro alla provincia: Pippo Prestia e Domenico Burello. L’iniziativa promossa dalla sezione vibonese del Movimento Liberali e Conservatori rientra a pieno titolo nel quadro della riscoperta delle proprie radici e nella valorizzazione del nostrano tessuto socioculturale, come più volte rimarcato nel corso dei precedenti incontri dal Presidente Giovanni Costa. Infatti, con questo saranno già tre gli appuntamenti organizzati. https://www.kalabriatv.it/2022/02/11/grande-successo-delliniziativa-culturale-dei-liberali-conservatori/
Per coordinare l’appuntamento con i poeti Vibonesi, ci sarà l’antropologo Pino Cinquegrana, cultore e studioso del territorio, che nella sua lunga carriera intellettuale ha affrontato più volte questa tematica.
Pippo Prestia è molto conosciuto negli ambienti della poesia Vernacolare, con varie pubblicazioni su libri e riviste oltre che di riconoscimenti. Un autentico cultore delle tradizioni popolari.
Domenico Burello era un poeta nato a Maierato nel 1920 e oltre alla poesia in vernacolo, si è dedicato anche alla narrativa e alla saggistica, pubblicando per la collana “Lingua antica e mundu novu”. In sua rappresentanza ci sarà la nipote Marialisa Maruccio.
‘A dumanda
Si pigghia pigghia, mo fazzu dumanda,
nta carta ’i bullu ’i centumila liri,
a chiju Gesucristu chi ’a cumanda,
c’haiu bisognu di ’nu gran piaciri,
anzi, chi dicu! eu ’na grazzia vogghiu,
particulari, urgenti, urgenti e comu!
Havi mu mi cuncedi mu mi spogghiu
di chista sciagurata furma d’omu.
I besti cchiù crudili, cchiù feroci,
a paragoni ’i nui su’ pecureji;
nto cori nostru sulu odiu coci,
e ’a morti portamu nsonduveji.
Ndi vitti tanti, ormai, chi inorridisciu,
e si nci pensu ’u vommicu mi nchiana.
’Nu quatrupiti ’u sugnu preferisciu.
Mi schifu m’appartegnu a speci umana.
Domenico Burello