Il video della tradizionale Processione del Cristo morto a Tropea raccontato di Salvatore Libertino
Il simulacro del Cristo morto è una magnifica statua settecentesca.
Venerdì Santo, la città di Tropea si è ritrovata compatta ed unita nell’omaggio religioso al Cristo morto con la tradizionale processione che ha avuto luogo dopo che in tutte le chiese è stata celebrata l’Azione Liturgica della Passione e Morte di Cristo.
Il simulacro del Cristo morto è una magnifica statua settecentesca, restaurata insieme all’artistica e ricca “bara” negli anni settanta a cura dei Redentoristi. La statua del Cristo era accompagnata dalla statua della Madonna Addolorata, anch’essa pregevole opera lignea. Si è rinnovato così un rito sacro e caro alla tradizione religiosa dei tropeani.
Punto culminante della processione è stata la sosta al magnifico Calvario, costruito nel 1842 al termine della grande missione popolare che rinnovò profondamente la vita spirituale della città. Promotore ne fu il Venerabile Vito Michele Di Netta, superiore dei redentoristi (o liguorini) del tempo: qui, secondo la testimonianza del nobile Ignazio Toraldo resa ai Processi nel 1896, al termine della missione, il P. Di Netta fece portare dai fedeli della città armi e strumenti di violenza (pugnali, pistole, fucili…) per farne un grande falò e invitare la città alla riconciliazione e alla pace.
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