Storie e tradizioni popolari s’intrecciano come nel caso della devozione alla Madonna di Monserrato in Argentina. Un legame scritto nelle pagine dell’emigrazione di un popolo, quello di Vallelonga che raggiunge il Sud America in cerca di un futuro migliore. Negli anni duri del paese, nel posto più effimero, l’entroterra Vibonese, ogni anno andava in scena la devozione alla Madonna, con momenti importanti nel mese di maggio https://www.kalabriatv.it/2022/05/03/il-culto-mariano-a-vallelonga/ e a luglio. L’emigrazione, però, aveva portato con se anche tanto attaccamento alla religione, così come raccontato il giovane Cristian Ierullo, che oggi quei festeggiamenti, a distanza di oltre mezzo secolo, li organizza in America Latina. La Madonna di Monserrato in Argentina era già venerata dalla popolazione indigena, ma è grazie ai Vallelonghesi che si afferma come culto religioso italiano, con tanto di statua, benedetta il 3 maggio 1968. Quel giorno avvenne la benedizione della statua nella Parrocchia di Nostra Signora di Loreto, dove rimase per i primi anni, fino alla costruzione della sua Cappella, mentre in precedenza le celebrazioni avvenivano attraverso l’immagine storica che gli emigrati si erano portato.
Per ricordare quell’evento, nella giornata di oggi si svolgerà nella cappella dedicata alla Vergine di Monserrato in Sarandi, la Santa messa di ringraziamento, nella quale saranno consacrati alla Madonna i bambini. La statua, dono della comunità di Vallelonga, successivamente sarà portata in processione per per le vie della città ma al momento è esposta nella chiesa, con la nicchia adornata da una gigantografia recante la vecchia immagine che appariva nelle figure consegnate ai devoti in paese. Il 1968 è stato un anno storico per l’emigrazione di Vallelonga, poichè oltre alla benedizione della statua della Madonna di Monserrato in Argentina, in Canada veniva fondato da altri emigrati, il Club Vallelonga-Monserrato. Di sesemplari di statue della Madonna di Monserrato, la comunità di Vallelonga oltre a quella del paese ne possiede altre quattro: due a Toronto, una a Montreal e appunto quella di Argentina.
Le foto sono di Cristian Ierullo
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