I ruderi dell’antica abbazia basiliana, S. Maria di Zarapotamo o Cinnapotamo o Sirapotanmo.
Santa Maria di Catanzaro.
Il 2 maggio del 1982, mentre si piantavano delle tuie, fu rinvenuta una botola profonda 70 cm con delle ossa dentro. Ebbe inizio così la ricerca storica, che riportò a galla tre siti:
IV – V secolo d.C., una villa tardo-antica con il ritrovamento di materiale laterizio, marmoreo e frammenti di ceramica;
VI – VII secolo d.C., una chiesa paleocristiana con davanti una necropoli paleocristiana;
VIII – XI secolo d.C., un monastero italo-greco.
L’ingresso originario di questa abbazia era dietro l’altare dell’attuale chiesa e davanti ad essa era posizionata la necropoli. Due tombe sono state esplorate e da una di esse furono rinvenuti un fermaglio e degli orecchini, oggi esposti nel Museo Diocesano di Catanzaro.
Il materiale usato per la costruzione di questa antica abbazia era materiale da spoglio proveniente sicuramente da Scolacium.
L’abbazia era orientata con tre ingressi ad ovest e aveva una pianta basilicale a tre navate.
È possibile, tramite delle botole sul pavimento della chiesa attuale, vedere le abisidi originarie.
Nella segreteria della chiesa odierna, c’è l’inizio di una delle absidi laterali.
Nella canonica sono visibili tre archi che corrispondono alla navata principale.
La chiesa ed il monastero furono restaurati dal Conte Rao di Loritello e da sua moglie Berta tra i secoli XI – XII. Nel 1122, Papa Callisto II concesse all’abbazia le stesse indulgenze date alla Chiesa Cattedrale. Nel 1460, il Conte Centelles installò il suo quartier generale all’interno delle mura dell’abbazia. Nel 1520 il Conte di Soriano, Tiberio Carafa, per cercare di prendere possesso di Catanzaro, e rifiutato da questi ultimi, si accampò in questa chiesa. Nel 1600, i vescovi Caputo, De Summa e Gori restaurarono la chiesa, esiste lo stemma dei vescovi davanti al Salone Parrocchiale. Dopo il terremoto del 1783, la Cassa Sacra prese parte delle terre dell’ex abbazia e fece lavori di restauro alla chiesa. Nel 1812, per ordine di Gioacchino Murat, in seguito alle Leggi Eversive della Feudalità, fu presa un’altra porzione di terreno ed il resto delle terre fu preso dopo il 1866 e venduto all’asta.
Nel 1889 fu istituita la Parrocchia.
Dal 1900 fino al 2010 la chiesa subì vari rifacimenti.
Fu scelta la posizione attuale per la costruzione dell’antica abbazia in quanto era adatta per controllare chi transitava da nord e da sud. Bisogna ricordare che gli abitanti dalla costa si rifugiarono sul monte Zarapotamo, e poi sul monte Triavonà (Catanzaro) a causa delle invasioni sei Saraceni. In questo punto si incrociava pure la via che i Romani usavano per andare dalla costa verso l’attuale Catanzaro.
Queste informazioni sono state prese dall’articolo dell’archeologo Alfredo Ruga “La chiesa di S. Maria di Zarapotamo (Catanzaro) tra il VI e XII secolo. Prime indagini storico-archeologiche” nella pubblicazione “Melanges de l’Ecole Francaise de Rome”, 1998; e dal libretto parrocchiale dell’attuale chiesa, a cura di Don Giovanni Godino e i parrocchiani.

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