Per ottenere un progressivo e concreto percorso di riqualificazione, promozione e valorizzazione delle aree e dei centri storici il nostro studio propone come riferimento tre gruppi di indicatori, che rappresentano i requisiti di una destinazione turistica competitiva e coerente con la vocazione specifica dei Parchi.

Possiamo affermare una buona qualità solo se si cercano di realizzare i seguenti indicatori di comportamento:

  • INDICATORI DI BUONE PRATICHE SULLA QUALITA’ DELL’AMBIENTE, DEL PAESAGGIO E DEI BORGHI:
  • misure preferenziali per il recupero degli edifici esistenti, della cura dell’edilizia tradizionale e tipica, e tipologie edilizie di nuova edificazione conformi alla tradizione e al paesaggio, con eventuali rifacimenti di edifici che degradano l’ambiente sia nel centro storico che nei dintorni del comune o del borgo.
  • incentivi all’uso della bioedilizia e della architettura biologica, soprattutto la canapa calce, che è altamente traspirante con proprietà di isolamento termoacustico e deumidificante, oppure con la tecnica dell’adobe (mattoni di terra cruda e paglia, altamente isolanti, con fresco d’estate e temperatura protetta d’inverno), che è una tecnica importata dagli arabi e dai tuaregh del deserto per difendersi dagli sbalzi di temperatura:  la Calabria è l’unica regione italiana che ha ancora edifici costruiti con questa tecnica e se vi fosse ancora per miracolo qualche artigiano che l’ha conservata, la regione diventerebbe di colpo l’avanguardia dell’edilizia biologica per eccellenza, pienamente coerente con la politica green dell’Europa e sicuramente verrebbero molti, soprattutto giovani (in particolare tedeschi e nordeuropei) a imparare questa tecnologia “dolce” e sostenibile per eccellenza: a volte quello che è molto antico diventa più innovativo delle nostre pompose scoperte industriali poco raccomandabili e poco ecologiche, come quelle del cemento armato,
  • protezione e manutenzione sistematica dei giardini pubblici e privati con preferenza a piante aromatiche e fiori profumati, perché l’olfatto è l’unico dei nostri sensi che non ha nessuna riduzione o declino con l’età e favorisce quindi tutte le generazioni, soprattutto le più anziane, nel godimento estetico ed estatico,
  • protezione della flora e della fauna locale e aree di rispetto per gli uccelli migratori,
  • raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e loro smaltimento ecologico,
  • valorizzazione dei monumenti e dei siti in funzione della consapevole fruizione dei residenti, del loro godimento e della loro educazione ambientale, e dei non residenti (viaggiatori, visitatori, ospiti e turisti), assicurando l’accessibilità, l’accompagnamento, la regolarità degli orari, la conoscenza e il “tramando” documentato, sia orale che scritto e multimediale, soprattutto delle memorie storiche e archeologiche e della loro narrazione,
  • utilizzo di una segnaletica intelligente, chiara, significativa, e di “vettori “multisensoriali (per es., illuminazione dei luoghi, presenza di touch screen con guide auricolari in varie lingue ecc.  che richiamino le emergenze, le curiosità, gli stimoli più interessanti, sul piano simbolico, dell’identità del sito, del borgo e del comune),
  • limitazioni del traffico, creazione di isole pedonali, cura e valorizzazione del “silenzio”,
  • protezione della qualità dell’aria e delle acque, con controllo delle emissioni in atmosfera e dei percorsi d’acqua,
  • monitoraggio del territorio circostante, per evitare smottamenti, frane, inondazioni, inquinamenti, soprattutto occulti, e discariche abusive dei rifiuti.
Un percorso di riqualificazione
Ciclovia nel Parco del Pollino
  • INDICATORI DI BUONE PRATICHE SULLA QUALITA’ DEI SERVIZI AL TURISTA/VISITATORE:
  • presenza di servizi, anche minimali, di accoglienza e informazione, attraverso l’azione attiva di organismi locali no profit, come le Pro Loco, con il coordinamento dei Comuni, della Comunità montana ecc.,
  • disponibilità di guide, anche semplici, e di mappe con luoghi deputati alla loro distribuzione,
  • qualità e facilità della ospitalità in alloggi sul modello dell’albergo diffuso e/o del bed & breakfast,
  • qualità e quantità adeguate di luoghi per la ristorazione (trattorie, bar, pub, cantine…),
  • qualità e quantità adeguate di luoghi per l’acquisto di prodotti tipici dell’agricoltura, dell’artigianato al chilometro zero, senza intermediari,
  • presenza di raccolte, collezioni, mostre, anche periodiche, per la “presentazione” del territorio, del comune, del castello o del borgo, delle sue risorse, della sua storia, della sua gente, dei suoi costumi, degli utensili produttivi tradizionali, delle leggende del luogo ecc.,
  • grado di possibilità di fruizione di mezzi di trasporto pubblico e privato,
  • presenza sufficiente di Uffici turismo e di centri di assistenza, idealmente presso il Municipio.
  • INDICATORI DI BUONE PRATICHE PER LA QUALITA’ DEI SERVIZI SOCIALI E COMUNITARI
  • sussistenza e qualità della assistenza sanitaria locale (servizio medico, assistenza domiciliare, volontariato…),
  • esistenza di centri sociali efficienti e luoghi di ritrovo ricreativo per le varie categorie,
  • presenza attiva di organismi che attuano animazione e recupero di tradizioni, cultura popolare, folklore, feste popolari, eventi, canti, leggende, ecc.,
  • tipologia e qualità delle attività artigianali e commerciali e loro mantenimento nei centri storici dei borghi,
  • presenza di biblioteche pubbliche e luoghi attrezzati per la lettura, la ricerca di documentazione sul sito, il borgo, il comune, il castello ecc.,
  • grado di consapevolezza per l’ospitalità dei disabili e di persone deboli, come anziani, bambini piccoli, infermi, donne in gravidanza ecc.,
  • preparazione e professionalità della polizia urbana, referente principale per l’orientamento, l’accoglienza e l’informazione on the road.

Se gradualmente la Calabria potesse adottare almeno le più essenziali di queste misure, raggiungerebbe l’eccellenza nel turismo e nella accoglienza, oltre che adeguarsi tempestivamente al futuro di una economia ecologica e di rispetto per l’ambiente.

Prof. Romano Toppan Docente di Economia del Turismo e della Cultura

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