Nel cuore dell’Aspromonte, a circa 865 m s.l.m., si trova il Santuario della Madonna della Montagna, noto prima come Santuario del Divin Pastore e oggi più comunemente come Santuario della Madonna di Polsi. Polsi è una frazione di San Luca (RC), paese nativo dello scrittore, del giornalista, poeta e dello sceneggiatore Corrado Alvaro.
Sono state girate qui anche alcune scene del film “Aspromonte” del regista Hedy Krissane.
L’origine del santuario risale al periodo del monachesimo italo-greco, documentato in Aspromonte dal IX secolo. Il primo documento che menziona il santuario risale al XIII secolo. Il santuario ebbe una prosperosa condizione economica fino al XV secolo. Nel 1400 esisteva una piccola chiesa ad unica navata, un monastero con un abate e cinque monaci e attorno case di pastori, agricoltori e devoti (informazioni tratte da una relazione del vescovo Antonio Chalkéopulos che lo visitò in quel periodo).
Tra il 1400 ed il 1500 il santuario subì un declino a causa della concessione delle commende ed i monaci abbandonarono il convento, ma il culto verso la Madonna di Polsi rimase vivo.
La chiesa ed il convento furono ampliati nel 1700 per opera di Ildefonso del Tufo, vescovo di Gerace, e le case attorno furono ripristinate. Ulteriori interventi ci furono da parte di Vincenzo Maria Carafa VIII, principe di Roccella come segno di ringraziamento per la miracolosa resurrezione del figlio, del quale esiste la tomba all’interno del santuario.
La leggenda narra che nell’XI secolo un pastore, cercando il suo toro smarrito, lo trovò che dissotterrava una croce greca di ferro. Al pastore apparve la Madonna col Bambino e gli chiese di costruire una chiesa a lei dedicata. La statua della Madonna di Polsi è realizzata in tufo da maestranze siciliane o napoletane e risale probabilmente al 1500.
Per quanto riguarda la croce di ferro, oggi custodita dietro l’altare del santuario, potrebbe trattarsi di una croce armena. L’archeologo Sebastiano Stranges ha eseguito vari studi sulla presenza armena in Calabria e anche lui ha notato la particolarità di questa croce. Molte croci armene sono trilobate, cioè riportano alle estremità dei quattro bracci la forma del trifoglio greco. Sono spesso sormontate da sfere o triangoli, simboli della spiritualità armena. La croce di Polsi, pur essendo trilobata, presenta sulle braccia della croce, delle volute non riscontrabili in nessun altro tipo di croce.
Da primavera ad ottobre c’è la presenza di vari pellegrini.
Il 22 agosto si svolge la processione da San Luca per iniziare la novena.
Il 2 settembre si celebra la festa solenne.
Il 14 settembre si festeggia la solennità della Santa Croce ed ogni 25 anni avviene l’Incoronazione (l’ultima festività ebbe luogo il 2 settembre del 2006).
Il santuario si può raggiungere da San Luca o da Gambarie. Noi abbiamo scelto il percorso da San Luca, visitando la Valle delle Grandi Pietre e al ritorno abbiamo percorso la strada verso Gambarie per visitare la cima più alta dell’Aspromonte e ammirare l’imponente scultura del Cristo Risorto, realizzata originariamente dallo scultore Francesco Jerace (Polistena, 26 luglio 1853 – Napoli, 18 gennaio 1937) e poi rimaneggiata per i danni subito dai lampi.