La preghiera aiuta ad affrontare le difficolta delle notti oscure ma, allo stesso tempo, l’ascolto, la carità, il pensiero verso il prossimo divengono vincolo di perfezione. È questo il senso che in questi giorni I Discepoli di Padre Pio pongono all’attenzione del mondo attraverso i mass media di ogni genere: televisione, giornali, siti web, per contribuire alla costruzione della Cittadella di Drapia (nella provincia di Vibo Valentia) e alla realizzazione dei laboratori fondamentali alla ricerca per meglio comprendere il mistero della sofferenza a cui San Pio da Pietrelcina, per tramite della sua Figlia Spirituale, Irene Gaeta, ha guardato in questo angolo della Calabria per la costruzione di un luogo dove accogliere i bambini oncologici e non solo che nel varcare la soglia della speranza possano trovare l’amore nell’attesa dello sguardo del frate con le stigmate.
L’acqua, l’aria e le piante di questo luogo sono la componente della grazia sotto la benedizione della Santa Vergine delle Lacrime e della Madonna della Grotta che qui, a Drapia, in località Vento, saranno l’essenza spirituale, la forza estenuante che trova pienezza nella luce del Creatore. “Oh Dio! … che sarà di quegli infelici vostri figliuoli, e miei fratelli ancora …io sempre vi ho supplicato tremando per la vostra misericordia…” (dai Pensieri esperienziali di Padre Pio, 2006: 163).
Questa è una storia lunga e complessa che ebbe inizio con la richiesta di Padre Pio ad Irene Gaeta il cui mondo doveva essere tutt’altro, che nulla aveva a che fare con la Calabria e tantomeno con il borgo di Drapia alle spalle di Tropea terra di santi e di martiri, ma che ad un certo punto della storia la sua vita prende un’altra dimensione e quale Figlia Spirituale di Padre Pio ha saputo interpretare il profumo, il pensiero, il cuore del Frate Beato e Santo che in questo luogo ha inteso porre la sua mano per guarigioni sostenute dalla fede e dalla corona del Rosario e dalla ricerca medica per ricevere il dono straordinario del riprendersi il corpo martoriato e riproporlo a testimonianza dell’amore di Dio.
Tutto è iniziato diversi anni fa quando Irene Gaeta con tutta la sua forza e la croce in mano radunò a sé una équipe di alto profilo ad iniziare dal progettista l’architetto Luciano Messina figura di primo piano nella progettazione strutturare mondiale, dalla responsabile per la ricerca medica Marcella Marletta già Dirigente Ministero della Salute e Docente di Farmacologia, Patologia e Scienze regolatorie dell’Università San Raffaele di Roma¸ dell’agronomo Armando Gariboldi esperto e responsabile di ricerca per lo studio dei valori delle erbe curative che qui crescono spontanee e in abbondanza.
Quanto è stato fatto finora è frutto di donazioni di imprenditori e artisti come Pippo Callipo, Pippo Caffo, Albano, Loretta Goggi, Alessandro Greco e i Jalisse, quanto per citarne alcuni ma oggi è urgente trovare altri sostegni economici a dare corpo e attuazione per essere ricolmati della grazia di Dio per intercessione di Padre Pio. Oggi l’uomo deve fare la sua parte, è fondamentale!
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