Il nostro viaggio tra le città di America e dell’Oceania che hanno ospitato i nostri emigrati, torna nel Nuovo Mondo. Dopo Buenos Aire e New York oggi parleremo di San Paolo del Brasile, il cui motto è Non ducor, duco, latino per Non mi faccio condurre, conduco. San Paolo del Brasile fu fondata dai missionari gesuiti Manuel da Nóbrega e San José de Anchieta il 25 gennaio 1554, denominandola São Paulo de Piratininga. Crearono una missione chiamata Colégio de São Paulo de Piratininga il cui scopo era convertire la tribù indigena dei Tupi al cattolicesimo. Il nuovo insediamento era situato poco oltre la catena montuosa Serra do Mar, vicino alla città portuale di Santos e vicino al fiume Tietê. La posizione strategica, lo rendeva un ingresso naturale dalla costa del sud est al vasto e fertile altopiano dell’ovest, che diventerà lo Stato di San Paolo.

Dipinto lavorazione caffè San Paolo

Gli immigrati da ogni parte d’Europa arrivarono a San Paolo soprattutto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento; tuttavia la comunità italiana è la più numerosa, diffusa in tutta la città, ed è anche considerata la maggiore concentrazione di oriundi italiani fuori dall’Italia. Solo nella città di San Paolo si stima che circa 6 milioni di persone abbiano almeno 1 ascendente italiano nella loro famiglia. San Paolo ha più italiani di qualsiasi città italiana. Inizialmente si raggrupparono in quartieri etnici, come Brás, Bixiga o Mooca, che ancora oggi mantengono un’influenza italiana. All’inizio del XX secolo, la lingua italiana era più parlata del portoghese in città. I dialetti e le lingue minoritarie d’Italia contribuirono alla creazione del dialetto paulistano attuale. San Paolo è la prima città al mondo per consumo di pizza.

Veduta piazza San Paolo

Nei primi anni del Novecento, San Paolo è stata vista come una “città italiana”. Si vedeva subito il carattere italiano della città: in cucina, negli annunci (anche avvisi di pagamento delle imposte comunali sono state scritte in italiano e portoghese), nello stile delle case. Per le strade si sentiva più italiano (o dialetti) che portoghese. Il governatore dello Stato affermò che se sul tetto di ogni casa fosse stata esposta la bandiera del Paese di origine del proprietario, San Paolo, vista dall’alto, poteva sembrare una città italiana. La città di San Paolo è cresciuta rapidamente in seguito ad una massiccia immigrazione, tanto che, nel 1920, quasi due terzi dei suoi abitanti erano stranieri o figli di immigrati e gli italiani rappresentavano oltre la metà della popolazione maschile della città.

Gli immigrati italiani poveri hanno trovato appezzamenti di terreno a buon mercato in questa regione, la maggior parte di loro immigrati dalla Calabria, che non erano interessati a lavorare nelle piantagioni di caffè. Loro hanno lavorato come calzolai, droghieri, fornai, artigiani, sarti. Si stanziarono nel quartiere di Bixiga. Ancora oggi il quartiere conserva l’architettura degli immigrati italiani. Gli abitanti del quartiere erano noti anche per parlare un dialetto che era una mescolanza di portoghese con dialetti italiani. Questo dialetto è stato immortalato nelle canzoni di Adoniran Barbos, nome artistico di João Rubinato, famoso cantante di samba brasiliano di origini italiane, che viveva in Bixiga.

La città di San Paolo è cresciuta rapidamente in seguito a immigrazione. Nel 1920, quasi due terzi dei suoi abitanti erano stranieri o discendenti; gli italiani rappresentavano oltre la metà della popolazione maschile della città. Oggi Bixiga è famoso soprattutto per i suoi tipici ristoranti italiani, considerati i migliori di San Paolo.

Veduta Bixiga

I calabresi che si stanziarono a Bixiga divennero famosi in tutto il paese per la Linguiça Calabresa, una salsiccia condita con peperoncino e ispirata alla salsiccia di Calabria. E’ usata spesso come condimento delle pizze. In Brasile la normativa n. 4/2000 del Ministero dell’agricoltura ha classificato la Linguiça calabresa come una varietà di salsiccia. Questo standard la definisce come fatta esclusivamente con carne di maiale stagionata, con aggiunta di ingredienti che le danno il sapore speziato caratteristico del peperoncino inserito nel processo di farcitura o in maniera similare per la disidratazione e/o cottura; il processo di affumicatura è facoltativo.

Linguiça Calabresa

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