Un religioso, ma soprattutto un uomo e uno scrittore che tanto bene sta facendo per il paese. Padre Tarcisio Rondinelli, al secolo Foca Rondinelli, ideatore della Casa-museo “Romitorio” di Francavilla Angitola è stato al centro di un dibattito tenutosi sabato 25 marzo nel centro della Valle dell’Angitola. Sulla vita del religioso ha relazionato il dottor Romeo Aracri, il quale lo ha apostrofato come l’uomo che ha saputo “abitare le distanze “, definendolo così per avere speso la sua vita nel Medio Oriente portando il Vangelo nelle zone più sperdute del mondo e declinandolo secondo la Regola francescana che adesso ha tradotto nel suo paesino nella realizzazione del Romitorio. Un’opera costruita con le sue mani e decorata dal suo talento artistico e continuata con la fede che lo vivifica ogni giorno. Una persona che ha vissuto come ha creduto e che lascia traccia di religiosità indelebili. Abitare le distanze, per Romeo Aracri riempie i vuoti fra le persone, fra le famiglie, fra gli amici. Un lavoro lungo e difficile ma pieno di passione e fede che nutre il cuore e da speranza. Il console del Touring club Italia, Giovanni Bianco si è invece soffermato sulla forte religiosità che contraddistingue padre Tarcisio Rondinelli, in particolare il carisma che trasmette ai fedeli. Tra le proposte della serata, da segnalare quella dello storico di Francavilla Angitola, Vincenzo Davoli, il quale ha chiesto una visita al romitorio del vescovo di Mileto monsignor Attilio Nostro. Tra gli altri intervenuti al dibattito, Vito Rondinelli dell’associazione Angra di Filadelfia. I lavori erano stati aperti dai saluti del sindaco di Francavilla Angitola Pino Pizzonia e dal parroco don Giovanni Tozzo. L’iniziativa, tenutasi nella sala delle religioni del Romitorio si è svolta grazie alla collaborazione di Lina Ruperto, Fabio Tino e Concetta Ciliberti. Le immagini per kalabriatv sono state curate da Pino Pungitore. In chiusura un rinfresco offerto dalle famiglie di Vincenzo Bilotta e Sandro Carbone.