I nostri appuntamenti settimanali con la scoperta delle città del mondo che hanno ospitato gli italiani volge al termine. Oggi l’ultimo appuntamento è riservato alla città multietnica di Toronto. La “Diversity Our Strenght”, così chiamata per le oltre 140 differenti lingue parlate, è stata meta ambita dei Calabresi nel Secondo dopo guerra. Le sue origini, però sono molto più antiche. La zona era abitata prima dalla tribù indigena degli Irochesi e successivamente dagli Uroni. La città iniziò a crescere nell’Ottocento grazie all’emigrazione irlandese, la maggior parte di religione cattolica.

Toronto metà 800

I primi italiani nella provincia dell’Ontario, arrivarono sul finire del XIX secolo, ma il boom arriverà solamente dopo la Seconda Guerra Mondiale. A seguito dell’eliminazione delle politiche di immigrazione su base razziale, alla fine degli anni Sessanta il paese iniziò ad attrarre immigrazione da tutte le parti del mondo. Nel 1954 Toronto fu federata in un nuovo governo regionale. Il boom del dopoguerra aveva portato a un rapido sviluppo delle periferie e si ritenne che un uso strategico, coordinato e condiviso dei servizi del territorio potesse fornire una maggiore efficienza alla regione.

Italiani a College street

Il governo metropolitano iniziò a gestire servizi che andavano al di là dei confini municipali di Toronto, comprendendo le autostrade, l’acqua e il trasporto pubblico. La popolazione superò il milione di abitanti nel 1951 e raggiunse i due milioni nel 1971. Gli italiani e calabresi che raggiunsero Toronto si stanziarono a College street, che di fatto divenne la Little Italy della città. Casa, commercio, chiese e persino la nascita delle associazioni paesane si svilupparono principalmente in questa zona.

Chiesa Sant’Agnese a Toronto

Nel 1962 grazie a Vito Telesa, Rosario e Nicola Iori, Toto Martino, Nicola Pirone, Michele Sgrò e Michele Galati, emigrati provenienti da San Nicola da Crissa, con il prezioso contributo di Padre Cristoforo da Fiore diedero vita a quella che diventerà la manifestazione religiosa più importante del Nord America, la processione del Venerdì Santo.

Venerdì Santo a Toronto 1989

La città grazie ai calabresi e italiani cominciò a crescere anche dal punto di vista economico e soprattutto a livello di architetture. Nel 1973 iniziarono i lavori della CN Tower alla quale parteciparono molti professionisti ed operai calabresi. La torre, terminata nella primavera del 1976, per 31 anni fu considerata la più alta al mondo.

Costruzione CN Tower

Con il progresso portato dagli italiani e l’alto numero degli emigrati non mancarono i media tipo la radio Chin fondata nel 1966 de Jonny Lombardi, mentre la prima stazione televisiva multiculturale fu fondata da Dan Iannuzzi che iniziò le sue trasmissioni nel 1979. Tra l’altro Iannuzzi fu il fondatore del Corriere Canadese. Un altro servizio televisivo in italiano fu fondato poco dopo, con il nome di Teleitalia, che includeva anche programmi acquistati dalla RAI. Esiste anche una terza rete televisiva a Toronto, chiamata Telelatino, che trasmette programmi sia in italiano che in spagnolo.

Dal punto di vista amministrativo, nel 1967 le sette più piccole municipalità della regione furono raggruppate con le loro vicine più grandi e come risultato si ebbero sei municipalità che comprendevano la vecchia città di Toronto, East York, Etobicoke, North York, Scarborough e York. Oggi, invece esiste un’unica città metropolitana con oltre 6 milioni di persone. Dal punto di vista economico, negli anni Ottanta Toronto aveva superato Montréal come popolazione e come centro economico.

Segnaletica College street

Sebbene la Little Italy rimarrà a College street, la crescita della città porterà gli italiani e i calabresi a spostarsi verso Nord. Prima nelle zone adiacenti di Saint Claire dove nel 1988 nascerà Corso Italia e successivamente a Woodbridge nel municipio di Vaughan.

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