Un sentiero è quel luogo fisico che antecede il raggiungimento di una meta, ma ancor prima imprescindibile connessione tra chi si inoltra in esso con l’intento del fine ultimo.
Un sentiero non rimane luogo anonimo, ma nel momento in cui lo si percorre, diventa consapevolezza, conoscenza, esperienza.
Così come l’uomo che viaggia dentro di se’ alla scoperta dei luoghi dell’anima, che sussistono in ognuno ma sono silenti e dunque sconosciuti ed allora l’entità umana imprescindibile viaggiatrice, per poter deporre la staticità dell’essere, che solo un corpo inanimato puo’detenere.
Lo stallo l’atrofizzazione dell’evoluzione, il movimento la crescita interiore.
Ed e’con spirito di evoluzione, di ampliamento della visione definendo la struttura del proprio io, che l’uomo sin dall’antichità prefisse la meta del luogo fisico, ove parallelamente sussisteva la meta astratta della crescita interiore.
I viaggi degli antichi escursionisti, muovevano i loro animi con spirito di grande vividita’, vista la sussistenza minima di mezzi di trasporto che accelerassero i loro spostamenti, questo faceva si che il contatto con l’ambiente circostante fosse molto diretto e percepito nella sensorialita’ dell’essere, definendo nell’uomo , l’innalzamento della propria emotività.
La Calabria fu meta misteriosa ed arcana per millenni, vista la sua morfologia naturale tanto complessa e di immane bellezza.
Una complessità che scaturì l’interesse di entità di ogni genere intellettuali, scrittori, poeti, un luogo gravitazionale che attrasse le loro interiorità e ne lascio’ segno in essi.
Tra i viaggiatori più illustri, lo scrittore inglese Edward Lear che nell’ottocento decise di intraprendere un viaggio attraverso la nostra Calabria, da tale esperienza ne scaturì vivida memoria attraverso le pagine del suo diario che scriveva durante il passaggio nei luoghi raggiunti. “Il diario di un viaggio a piedi”questo il titolo del suo libro, nella Calabria greca, terra antica ed accogliente come le sue genti.
Un viaggio che si definì nel regno delle due Sicilie, di cui lui tanto ammirato decise di raccontarne le bellezze attraverso i suoi scritti e le sue litografie.
E a seguito dell’esperienza di questo viaggiatore che nel 1994 per volere del WWF viene definito l’itinerario escursionistico chiamato “Sentiero dell’inglese” nell’ambito del programma pilota Cadispa-Conservazione sviluppo in aree scarsamente popolate.
E degli spunti presi dal diario di @ Un viaggio a piedi” scritto che l’itinerario del sentiero dell’inglese ebbe definizione, sperimentato per la prima volta da un gruppo di 16 turisti tedeschi e che oggi è sempre più realizzabile grazie ad una rete di servizi di ospitalità diffusa che da’ accoglienza a chi intraprende l’escursione. Sette sono le tappe del del cammino dell’inglese, un percorso di sette giorni all’interno della Calabria Grecanica che permette di legare i punti salienti del viaggio dello scrittore attraverso una connessione tra i luoghi visitati, scoprendo paesi abbandonati vere proprie pietre miliari e paesaggi mozzafiato.
Dopo un periodo di stallo il cammino dell’inglese riprese l’ascesa nel 2019 a seguito di revisione del percorso, GPS gratuito ed una nuova tappa, definito a seguito di collaborazione tra Naturaliter che si occupa di trekking e ospitalità e la Compagnia dei Cammini, sette tappe che hanno origine da Pentidattilo passando per Bagaladi, l’Amendolea di Condofuri nella vallata degli armeni, Bova, Galliciano, Pietrapennata, luoghi ampiamente caratteristici di grande bellezza. La strategia per sostenere l’itinerario definisce la presenza di più referenti nei luoghi di interesse, al fine di garantire una maggiore fruibilità del percorso: responsabili del progetto agriturismi B&B, pronti a definire sostegno per gli escursionisti. Al termine del percorso verrà rilasciato un attestato .
Sempre attivo l’intento di predisporre il percorso in maniera tale che ognuno possa realizzarlo in indipendenza senza dover essere sostenuto da una guida, e’ quanto ha dichiarato Andrea Laurenzana uno dei responsabili delle guide del percorso.
Un suggestivo itinerario che calca i passi di Edward Lear, scrittore e illustratore inglese vissuto nel 1800 che intraprese un viaggio in Italia dall’Abruzzo al Molise, ma fu soprattutto in Calabria che la sua anima ne venne completamente coinvolta. Nel 1852 nel suo giornale Jornals of Landscape Painter in Southern Calabria, pubblico’ il suo diario, il racconto dell’affascinante viaggio in Calabria in compagnia di un amico e di un asinello.
Calabria terra di grandi passioni che nell’se l’anima a valicare i confini della conoscenza.
Un suggestivo itinerario che ricalca le orme di Edward Lear, artista inglese innamorato della Calabria, per scoprire il lato più affascinante dell’Aspromonte.
Edward Lear, scrittore e illustratore inglese vissuto nel 1800, dell’Italia era innamorato.
Viaggiò nella campagna romana, in Abruzzo, e poi in Molise, ma fu soprattutto la Calabria a conquistarlo: nel 1847 visitò la provincia reggina, impossibilitato a recarsi altrove per via dei moti di Reggio. Il suo Journals of a Landscape Painter in Southern Calabria, pubblicato nel 1852 in Inghilterra, di quel viaggio calabrese e lucano, è l’affascinante resoconto.
In compagnia di un amico e di un asinello, Edward Lear si regalò un viaggio a piedi sull’Aspromonte.
Luisa Zaccuri delegata Sistur (Società Italiana di Scienze del Turismo) Calabria