Un’attrazione turistica e naturalistica sul fiume Allaro, nella frazione di San Nicola di Caulonia (RC). Si tratta delle Cascate di San Nicola. Nelle vicinanze è possibile visitare le miniere (le Grotte di Forgi), ciò che rimane di un vecchio mulino ad acqua (Mulino I Puccio), delle case rurali di primo ‘900 (Case Pampinite) ed infine il suggestivo eremo di Sant’Ilarione.
Il fiume Allaro potrebbe essere l’antico fiume Sagra dove avvenne la battaglia tra Locresi e Krotoniati dopo il 560 a.C. (Altri sostengono che sia il fiume Torbido a corrispondere al fiume Sagra). Il fiume Allaro potrebbe corrispondere anche al fiume Elleporo, dove avvenne la battaglia, nel 389 a.C. tra Dionisio I di Siracusa e la Lega Italiota. Da questo nome derivò il suo nome attuale: Allaro.
L’Eremo di Sant’Ilarione è situato su un promontorio roccioso accanto alla fiumara Allaro. L’eremo fa parte della diocesi di Locri – Gerace (RC) ed attualmente vi dimora, dal 2003, un eremita diocesano francese di nome Frèdèric Vermorel. L’attuale struttura è del periodo tardo-medioevale per opera di Carlo Carafa della Spina, nominato vescovo di Aversa nel 1644, con successivi rifacimenti nel 1723 e 1932. Fu trovato il dipinto dello stemma dei Carafa nella struttura dell’eremo. Altri elementi rinvenuti fanno pensare però a origini più remote. La parte più antica dell’eremo è quella del gruppo di celle situate a nord della chiesa. Esisteva prima, da come risulta da fonti documentate, una piccola cappella quadrangolare con a fianco una casetta/torretta su più livelli. La cappella fu trasformata in una cappella laterale della chiesa e poi in un magazzino. Le origini più remote potrebbero essere quelle tardo bizantine e normanno sveve, in quanto l’orientamento della chiesa è ad est; per la presenza di una porta murata sul lato sud; tracce di un’abside abbattuta nella sagrestia e mattoni di epoca normanna sul fondo del muro meridionale. Al centro della chiesa c’è l’ossario degli eremiti. Scendendo sotto, attraverso una botola, furono scoperte delle sepolture a sedili probabilmente del 1705, data trovata incisa su qualche sepoltura. La tela sopra l’altare maggiore è del 1745. Raffigura Sant’Ilarione in preghiera. Egli nacque intorno al 291 a Tabata, in Palestina. E’ noto come Sant’Ilarione abate o di Gaza, in quanto egli sparse a Gaza il suo ascetismo. I dati sulla sua vita eremitica sono raccolti nella “Vita Hilarionis” di S. Girolamo. Sono stati i monaci greci, giunti in Calabria, tra il VIII – X secolo, ad intitolare l’eremo a questo santo. Qualcuno narra che egli abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita nei dintorni di Caulonia.