Percorrendo la 106 ionica, si nota un maestoso castello su un promontorio roccioso che sovrasta Roccella Ionica (RC). Salendo al castello, si rimane abbagliati dalla vista mozzafiato sul litorale ionico. Da questo promontorio roccioso prese il nome l’attuale cittadina di Roccella Ionica, denominata nel X secolo Rupella, poi Arocella, quindi Roccella. Tuttavia il suo primo nome potrebbe essere stato Amphisya, una città risalente al periodo della Magna Grecia, ma il primo documento che dà contezza dell’esistenza di Roccella risale al 1270. Il documento consiste in un atto di vendita del castello da parte di Carlo I d’Angiò a Gualtieri de Collepietro. La costruzione del castello risale dunque al periodo angioino. A questo periodo, quasi a confermare l’origine angioina del castello, risale anche una torre cilindrica ancora esistente, detta di Pizzofalcone. Questo nome deriva da una collina in un quartiere di Napoli dove il re Carlo I d’Angiò praticava la caccia al falcone. Il castello fu di proprietà di diverse famiglie nobiliari, tra cui i Carafa della Spina, che lo ebbero dal 1479 al 1806. Fu proprio con loro che si ebbe la trasformazione da castello difensivo a dimora signorile. Questo antico castello ha forma quadrangolare ed è distribuito su tre piani. Sul portale d’ingresso, che fu prima ponte levatoio, esiste lo stemma dei Carafa consumato dal tempo. Subito dopo l’ingresso si trova un balcone con maschere apotropaiche, di stile barocco. Accanto al castello si trova la chiesa di San Nicola di Bari, di stile barocco. Attorno al castello si notano ruderi di case e mura di cinta

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