Un incontro sull’Amore per la vita, per l’arte, per il buon cibo e per i luoghi del cuore della Capitale.
Lo scorso sabato 24 febbraio l’Amore è stato celebrato a Roma da Filitalia International, l’organizzazione no profit fondata nel 1987 a Philadelphia dal dottor Pasquale F. Nestico, che ha l’obiettivo di promuovere e preservare il patrimonio, la lingua e i costumi italiani, attraverso manifestazioni culturali ed eventi sociali e sportivi. Nel suo stemma sono riportati i principi su cui si basa l’associazione, Giustizia, Umiltà e Onestà.
Su invito del Presidente del Comitato del costituendo Chapter Roma 1 Sandro Amedeo, i sostenitori dell’associazione hanno potuto compiere un percorso attraverso i vari aspetti del nostro sentimento più importante e prezioso. L’evento si è svolto presso i locali della parrocchia San Mattia Apostolo, grazie alla disponibilità del parroco Don Pino Conforti che ha messo a disposizione gli spazi parrocchiali, permettendo di ricordare che l’ Amore è anche quello cristiano e fraterno.
Ad aprire l’incontro Roberta Calzuola, membro dl direttivo, che ha invitato sul palco il soprano Sarah Agostinelli, protagonista di scenari musicali nazionali e internazionali, la quale, accompagnata dal maestro Laura Caselunghe, ha eseguito alcune Arie tratte dalle più famose opere di Giacomo Puccini. La scelta di Puccini non è stata casuale perché è ricordato in tutto il mondo come il compositore dell’amore, un eccellente artista italiano, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte. Il brano d’apertura è stato “Sole e Amore” una romanza per canto e pianoforte, il cui testo è liberamente ispirato al sonetto “Mattinata” di Giosuè Carducci e nel quale il sole viene personificato e descritto come se bussasse allegramente alla finestra della protagonista, portando con sé il significato del calore e della gioia per la vita. Forti emozioni tra gli oltre 60 presenti in sala, per una meravigliosa e intensa esibizione del soprano nell’omaggio musicale.
A seguire il pubblico ha potuto gioire per un ‘altra forma d’arte, la Poesia, grazie a Luisa Sagripanti, artista teatrale, professionista della comunicazione, autrice ed interprete di opere teatrali, che ha ricordato il forte legale tra i nostri sentimenti e i fiori, grazie all’interpretazione della poesia “Teste fiorite “ di Gianni Rodari.
Dopo l’esibizione, l’artista ha coinvolto il pubblico chiedendo quale fosse il luogo del cuore, il luogo nel quale trascorrere il proprio San Valentino. Tra i presenti ha preso la parola Mark Kroegler che ha raccontato quanto sia speciale per lui, tra i luoghi di Roma, la Scala degli innamorati e la Fontana della Carlotta alla Garbatella. E grazie a Ester Mancone, anche lei membro del direttivo del Chapter Roma 1, il pubblico ha potuto ascoltare la leggenda legata a questo posto e la storia della bellissima locandiera Carlotta, che ha dato il nome alla scala che da decenni è di buon auspicio per gli innamorati nella città eterna, ma che ha anche ispirato il nome stesso del quartiere.
Luisa Sagripanti ha nuovamente messo a disposizione il suo talento per l’intensa interpretazione di una della più belle poesie d’amore che siano state mai scritte, Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale, che Eugenio Montale scrisse in memoria della moglie Drusilla, compagna di tutta la sua vita, regalandoci versi unici e di rara profondità.
A questo emozionante momento ha fatto seguito la seconda esibizione del Soprano Agostinelli, che ha magistralmente eseguito l’Aria di Liù “Tu che di gel sei cinta”, che è tratta dall’opera “Turandot” e che ne rappresenta uno dei momenti più drammatici e salienti. In questo momento specifico dell’opera si celebra infatti il sacrificio estremo d’amore di Liù.
L’Italia è conosciuta in tutto il mondo non solo per l’arte e la musica, ma anche per le sue prelibatezze gastronomiche e in virtù dell’Inno all’AMORE non si poteva non parlare anche di ghiottonerie culinarie. E’ stata quindi invita sua palco la chef Margherita Pacelli, la quale , mentre la regia mostrava sullo schermo le sue meravigliose realizzazioni, ha raccontato come sia sicuramente il Cioccolato il simbolo della festa degli innamorati, in quanto da sempre è associato all’idea di dolcezza, purezza e passione, pertanto regalarlo significa donare una coccola, un gesto dolce. In passato il cioccolato era difficile da reperire, proveniva dalle Americhe e per questo motivo veniva considerato la “bevanda degli dei”, era prezioso come un gioiello e paragonato quasi ad un diamante. Poi con il passare del tempo è divenuto un alimento alla portata di tutti, ma ha mantenuto il suo significato di dono prezioso da regalare alle persone care.
A completare le informazioni enogastronomiche è stato inviato ad offrire i suoi preziosi consigli il sommelier Massimo Casali, che ha suggerito di abbinare al cioccolato un Moscato di Canelli, rientra da poco in una Docg dedicata, in una delle regioni vitivinicole più importanti del Piemonte Viene fatto con uve Moscato a bacca bianca, una varietà dalle origini antichissime, un vino della tradizione, dunque, che però sapienza e innovazione hanno saputo evolvere e affinare. L’avvio della spumantistica piemontese del XIX secolo ne ha definito il grande successo anche oltre i confini nazionali. Gradazione che sfiora gli 11 gradi, molto dolce ma non stucchevole, è caratterizzato da bollicine fini e persistenti, note fruttate di albicocca, litchi e agrume. Da abbinare alla pasticceria secca con cui si sposa perfettamente, è inedito ma consigliato con il salato, in particolare con piatti speziati e formaggi erborinati. Articolo a cura di Maria Chiara Caporale