Il nostro viaggio continua sulle tracce di San Francesco di Paola e i luoghi a lui intitolati. Ci sono però delle storie che vogliamo raccontare, fatte di devozione che coinvolgono famiglie e comunità. Oggi parleremo del Santo calabrese che segnò la vita devozionale del Guatemala coloniale e ottocentesco. Il culto nel paese centro-americano iniziò con l’arrivo degli spagnoli e il commercio di beni e mercanzie dalla Spagna e dalle sue province, oltre alle devozioni che con ogni nave che arrivava dal vecchio mondo, arrivarono una per una, insieme a bolle, concessioni, vettovaglie, nuove autorità ecclesiastiche e qualche altro bene per i diversi conventi e chiese. Il culto di San Francisco de Paula in Guatemala aumentò quando un membro del suo ordine religioso divenne il XXV Vescovo e successivamente arcivescovo, il signor Don Pedro Pardo de Figueroa, originario del Perù, fu consacrato in Messico proveniente dalla Spagna, essendo stato prima cappellano del viceré della Nuova Spagna e cantore della cattedrale di Puebla de los Ángeles. Il sacerdote cronista Domingo Juarros e l’anonimo autore del libro manoscritto delle cerimonie della Cattedrale di Santiago del Guatemala, indicano che era un uomo saggio e governò la sua Diocesi e la successiva Arcidiocesi “con grande prudenza, successo e grandi vesti che lo illustrano, ” aggiungendo che decorò la sua magnifica Cattedrale Metropolitana con dipinti famosi, immagini eleganti e magnifici altari, tra cui quello del suo patriarca San Francisco de Paula, che sopravvive ancora oggi nella Cattedrale Metropolitana di Santiago de Guatemala, situata nel Nuovo Guatemala. La devozione è cresciuta in modo tale che altre chiese, sia sede convento, ospedali, parrocchie ed eremi, ha acquisito rilevanza in Santiago de Guatemala, come l’ospedale di Belén, dove c’era una cappella dedicata al santo patriarca San Francisco de Paula, l’eremo di Nostra Signora delle Dolores del Manchén, la Parrocchia di Nostra Signora della Candelaria ed altri esistenti in tutto l’ex Regno del Guatemala, che purtroppo ci sarà difficile identificare attualmente, perché quando la devozione morì le immagini di San Francisco de Paula sono state trasformate in altre devozioni, invocazioni o immagini di scena.
Nell’epoca coloniale e nel XIX secolo non era così, essendo queste celebrazioni devote, sontuose e solenni, ne è testimonianza scritta nella novena di Santiago Apóstol el Mayor, patrono titolare del Guatemala, del sacerdote Don Alberto Rubio y Piloña (rettore del Colegio de Infantes, ultimo proprietario nel XIX secolo dell’importante libro manoscritto delle Cerimonie di Santiago del Guatemala), realizzato nel luglio 1902. Oltre alla novena praticata nella Cattedrale del Guatemala, fino agli inizi del XX secolo, esisteva anche la devozione della “trecena” (tredici venerdì di San Francesco di Paola) simile alla devozione forte e attuale anche nel nostro giorni di Sant’Antonio da Padova, che sono tredici martedì e la devozione del secondo giorno di ogni mese in onore di San Francisco de Paula, tutte devozioni praticate dal devoto popolo guatemalteco e stampate nella riconosciuta e ricordata tipografia di “Sánchez y de Guise”, la trecena stampata nel 1927 e la nona nel 1912. L’ultima stampa di novene e trecene, presso la Cattedrale del Guatemala, tradizionale sede del culto di San Francisco de Paula, è stata realizzata nell’anno 1985, dalla sua associazione di San Francisco de Paula della Cattedrale, ormai apparentemente estinta. Nelle sue rappresentazioni in Guatemala, lo si vede indossare l’abito del suo ordine dei Minimi di San Francisco de Paula, a volte con una corda francescana, poiché apparteneva al Terzo Ordine Francescano, di San Francisco de Asís, e con un cincho, tipico dell’Ordine dei Minimi da lui fondato. Da notare alla fine di queste righe che in devozioni particolari si trovano preziose immagini antiche di questo Santo, testimonianza che il fervore religioso fece sì che questa devozione si trasferisse dai templi all’interno di ogni casa e questo santo miracoloso fu invocato per tempi di grande necessità, soprattutto per la salute fisica.