Ecco alcune foto della bellissima Infiorata di Potenzoni, frazione di Briatico (VV) realizzate per celebrare la ricorrenza del Corpus Domini.
La festa del Corpus Domini fu celebrata per la prima volta nel XIII secolo in Belgio, a seguito della visione mistica di una suora di Liegi, la beata Giuliana di Retìne, secondo la quale fu lo stesso Gesù a chiedere che fosse trovato un giorno da dedicare al SS Sacramento. Due anni dopo, papa Urbano IV estese questa ricorrenza a tutta la cristianità dopo il miracolo eucaristico di Bolsena nel quale dall’ostia uscirono alcune gocce di sangue per testimoniare della reale presenza del Corpo di Cristo. Si festeggia il giovedì dopo la solennità della Santissima Trinità anche se in alcuni Paesi come l’Italia è stata spostata alla domenica successiva.
La tradizione di realizzare quadri con petali di fiori nacque nel ‘600 nella Basilica Vaticana con l’architetto Benedetto Drei per celebrare i santi Pietro e Paolo. Si trasformò in vero e proprio omaggio alla festa religiosa del Corpus Domini solo alcuni secoli fa.
I quattro rioni di Potenzoni, Glicine, Torre, Chiesa e Agave ci hanno regalato delle opere d’arte, tappeti floreali multicolori con scene di Gesù, Maria col Bambino, angeli, l’ostia consacrata, candele come simbolo di luce, elementi della Passione di Cristo, come la corona di spine e altro ancora, il tutto affiancato da 4 meravigliosi alatarini.
Il nome originario di questa frazione di Briatico era Le Pinnate. Era un paese grande con una fabbrica di vetro e si lavorava il pellame per ricavare tamburi e calzari.
Secondo la tradizione popolare tramutò il nome in Potenzoni a seguito di due leggende, quella Minore e quella Maggiore.
La Minore riguarda l’approdo della statua della Madonna Assunta nel mare e il desiderio degli abitanti del circondario di portarla al proprio paese. La statua, arrivando a Le Pinnate coperta e protetta da un lenzuolo, fu scoperta da una spina che tirò il drappo durante il suo trasporto e la statua parlò dicendo “che potenza che ha questa spina” e da allora il paese si chiamò Potenzoni.
La leggenda Maggiore riguarda la fuga di alcuni monaci di Efeso verso l’Italia a causa delle persecuzioni e dell’iconoclastia, i quali portarono con se il quadro più bello della Verigine del proprio monastero. Arrivarono a Le Pinnate e dinnanzi al quadro un bimbo muto parlò. Da allora il paese prese il nome di Potenzoni in quanto proprio in questo paese la potenza di Dio fece parlare un bambino muto.
Secondo il glottologo tedesco Gerhard Rohlfs, in molti abitati calabresi si riscontra la desinenza finale “oni” e questi paesi prendono il nome da famiglie nobili.