Rimaniamo a Cuba, non distanti dalla capitale Avana e più precisamente nel municipio di San Miguel del Padron. Qui esiste un sobborgo intitolato a San Francesco di Paola. Luogo che ho visitato nel 2019 insieme a Ernesto Marziota, di origine calabrese e per anni alla guida dell’associazione Cuba-Italia Miguel D’Estefano Pisani. Lungo la strada abbiamo incontrato la chiesa con la parrocchia intitolata a San Francesco di Paola, ma ciò che la rende molto importante e’ che qui c’era la residenza dello scrittore inglese Ernest Hemingway, la Finca Vigia. Lo scrittore andò a vivere in affitto in questa casa nel 1939 e un anno più tardi l’acquistò e ci visse ininterrottamente fino a quando non tornò negli Stati Uniti, nel 1960. In questo luogo, Hemingway, scrisse buona parte delle sue opere Per chi suona la campanaIl vecchio e il mare e Isole nella corrente. La casa si conserva esattamente come lo scrittore la lasciò; i suoi trofei e tutto ciò che conteneva al “popolo cubano”; la casa è servita come stimolo per alcuni, inusuali mostre di collaborazione con gli Stati Uniti e Cuba. Nel 2002, fu testimone di un progetto finanziato dagli USA per la digitalizzazione dei documenti contenuti nella cantina della proprietà; nel maggio del 2006, vennero inviati 11.000 documenti privati di Hemingway alla Biblioteca Presidenziale JFK degli USA, per una loro successiva digitalizzazione.

Finca Vigia

Tornando ai luoghi dedicati a San Francesco di Paola in questa parte di Avana, c’e’ l’eremo, il primo edificio di questo tipo costruito nel municipio di San Miguel de Padrón, ha iniziato la ricostruzione lo nel 2019 su iniziativa dell’Arcivescovado dell’Avana e dei parrocchiani della comunità.

Eremo di San Francesco di Paola

Secondo il Bollettino Ecclesiastico del 1940, pubblicato dall’Arcivescovado dell’Avana, l’origine dell’eremo è legata ad una leggenda legata ad Agustín Francisco José de Arocha, originario delle Isole Canarie, che salì a bordo del brigantino San Francisco de Paula. Durante il viaggio, la nave fu colpita da una tempesta e Arocha promise al santo di erigere un eremo per il suo culto se avesse raggiunto la terra viva.

La sua veridicità è provata nel Giornale dell’Avana, poiché tra gli anni 1790 e 1794 si localizzano l’ingresso della prigione, l’esistenza di Federico José de Arocha e il suo rapporto con l’eremo.

La costruzione del tempio iniziò nel 1795 e aprì le sue porte al pubblico il 2 aprile 1797 con la prima messa. La sua forma cubica e le pareti spesse e lisce su cui spicca il voluminoso tetto costituiscono elementi che lo inscrivono nell’architettura religiosa coloniale.

Eremo precedente al restauro

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