Il Golfo di Squillace è situato sulla costa ionica e si estende da isola Capo Rizzuto (KR) fino a punta Stilo di Monasterace (RC).

In antichità era noto come Scylleticus Sinus, dalla città della Magna Grecia di Skylletion.

In epoca antica il Golfo di Squillace fu citato in diverse opere da Aristotele, Antioco di Siracusa e da Virgilio nell’Eneide. Quest’ultimo cita il Golfo descrivendolo da sempre pericoloso per i marinai e chiamandolo “navifragum Scylaceum”.

Il detto dice: “il golfo di Squillace dove il vento mai tace”.

Poiché lungo il Golfo di Squillace si possono trovare tantissimi alberi di arance, una parte di esso prende il nome di “Costa degli Aranci”.

Secondo una leggenda, il Mar Ionio prende il nome dal personaggio della mitologia greca Ionio, figlio di Durazzo, nipote a sua volta di Epidamno figlio di Poseidone, dio del mare.

Mettendo da parte la leggenda, l’appellativo di questo mare parrebbe discendere dalla parola albanese “jonë” analoga al latino “nostrum”, quindi “mare nostro”.

Secondo lo studioso tedesco Armin Wolf, l’istmo più stretto della Calabria, tra il Mar Tirreno ed il Mar Ionio, si identifica con l’omerica «Terra dei Feaci», ultima tappa delle peregrinazioni di Ulisse.

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