Il complesso è composto da due chiese confinanti, la Chiesa del Purgatorio e la Chiesa della Madonna delle Grazie, costruite rispettivamente nel XVII e nel XVIII secolo.
Sotto il pavimento della Chiesa della Madonna delle Grazie fu trovata una cripta nel 1973, con delle tombe a seduta.
Diversi luoghi e strutture diverse (chiese o grotte) hanno in comune un metodo di sepoltura. Non è molto piacevole parlare di questo argomento ma è una realtà storica.
Questo metodo di sepoltura è nato agli inizi del ‘500. E’ noto come sepoltura a “cantarelle” o “scolatoi” oppure “a coro”. I corpi dei defunti venivano messi in un ambiente provvisorio, noto come “putridarium”, in cui avveniva un processo detto “tanatomorfosi”. Durante questo processo, i corpi venivano posizionati su seggi in muratura addossati alla parete e aventi ciascuno un canale di scolo per far defluire i liquidi del corpo, in decomposizione, verso un pozzo centrale (o cantoro). I corpi seduti erano agganciati per le spalle sui ganci collocati sulla superficie verticale. Dopo la putrefazione dei corpi, le ossa venivano raccolte, lavate e trasferite nella sepoltura definitiva dell’ossario.
Lo scopo di questo metodo di sepoltura era quello di ricordare ai monaci la caducità della carne, quelle carni che liberano le ossa, simbolo di purezza. Rappresentava anche i vari stadi della dolorosa purificazione dell’anima del defunto nel suo viaggio verso l’eternità, accompagnato dalle preghiere dei viventi.
Quando la cripta fu scoperta, tutti i sedili erano occupati, mentre ora c’è solo qualche cranio e la ricostruzione del cadavere di un solo frate.
I monaci appartenevano all’ordine dei Pasqualiti. I pasqualiti, o conventuali riformati, furono i frati minori francescani del ramo riformato da Giovanni Pasqual. Furono approvati da papa Leone X e poi da papa Paolo III. Passarono poi sotto l’obbedienza dei frati minori osservanti con approvazione di papa Pio IV nel 1563.
Le piastrelle di ceramica del pavimento della cripta pare siano di fattura siciliana, con decori che richiamano i motivi arabi.
La Chiesa del Purgatorio fu costruita dalla locale congregazione di marinai e pescatori, molti dei quali provenivano dalla vicina Rocca Angitola, città distrutta dal terremoto del 1783.
La facciata delle due chiese comunicanti presenta tre opere in ceramica dell’artista Giovanni Curatolo di Pizzo. L’opera di sinistra raffigura l’Assunta, quella di destra Sant’Emidio, protettore contro i terremoti e nel tondo centrale l’atto di protezione della Madonna verso la gente di mare.
La chiesa è aperta nel giorno della Commemorazione dei Defunti e nel periodo di Pasqua.