Negli ultimi decenni l’uso e il consumo di alimenti ultra processati (o lavorati), comodi da preparare e dal sapore gradevole, è aumentato in modo significativo in tutto il mondo. Ciò è in parte dovuto al fatto che spesso sono pronti per il consumo o richiedono solo un minimo lavoro come il semplice riscaldamento prima del consumo nel forno a micro-onde. Non si può quindi negare che questo tipo di cibi sono ormai entrati nella routine e nella dieta quotidiana per molti di noi.
Sfortunatamente, i risultati di vari studi scientifici su questo tema sono sempre più allarmanti perché dimostrano come il consumo a lungo termine di questi cibi comporti conseguenze molto serie per la salute in quanto possono avere non solo un impatto negativo ma anche indurre danni irreversibili per la salute generale di un individuo.

In generale, un cibo è considerato non processato o minimamente processato quando si presenta integro, così come è presente in natura o con solo pochi cambiamenti rispetto al suo stato originario, con piccole modifiche magari effettuate solo per renderlo adatto al consumo umano. Carote, latte, mele, pomodori, carne o pesce crudi sono solo alcuni esempi. Un certo grado di lavorazione degli alimenti è comune e consiste, per esempio, nella cottura e nell’aggiungere sale o olio. Pero’ se ciò avviene industrialmente, come per esempio con i legumi in scatola, i cibi sono detti processati.

Una delle caratteristiche principali di questi alimenti ultra processati, considerati da alcuni la base del problema, è che hanno un valore nutrizionale molto scarso pur essendo molto ricchi di calorie e di grassi saturi. Infatti, tipicamente contengono quantità elevate di zuccheri e grassi, ma contemporaneamente hanno livelli molto bassi di sostanze nutrienti importanti e necessarie per la nostra salute come le vitamine e fibre.

Inoltre i cibi ultra processati contengono anche numerosi ingredienti aggiunti (per esempio sale, zucchero, coloranti, additivi) e inoltre spesso sono prodotti dalla trasformazione di sostanze (come grassi, amidi eccetera) estratte da alimenti più semplici. Rientrano nella categoria dei cibi ultra processati molti piatti pronti e surgelati, le bevande zuccherate, i prodotti in vendita nei “fast-food” e molti snack confezionati (dolci o salati).

Non bisogna dimenticare che questi cibi spesso contengono anche sostanze chimiche (ad esempio additivi), zuccheri artificiali e tanti altri ingredienti con attività proinfiammatoria che hanno un impatto negativo sulla salute. È importante sottolineare che, a volte, le varie procedure di preparazione a cui sono sottoposti questi alimenti contengono persino sostanze come nitrosammine e acrilammide, che hanno dimostrato di essere cancerogene in studi scientifici fatti su modelli animali di laboratorio

In precedenza, studi scientifici avevano chiaramente evidenziato come il consumo di alimenti ultra processati sia direttamente associato ad un aumento significativo del rischio di malattie cardiovascolari, obesità e sindrome metabolica.

Più recentemente, una nuova ricerca ha seguito quasi 35.000 soggetti per 4 anni, ha dimostrato inequivocabilmente che il consumo di questi alimenti ha un’influenza negativa anche sulla salute del nostro cervello.
In particolare, i risultati ottenuti evidenziano che il consumo regolare di questi alimenti associato non solo con una maggiore incidenza di ictus cerebrali, ma anche un aumento significativo dei casi di declino cognitivo e di demenza.

Questi nuovi e allarmanti dati scientifici richiedono non solo la consapevolezza e l’educazione del pubblico, ma anche l’impegno degli organi politici e le agenzie governative per rivedere, evidenziare e implementare modifiche all’etichettatura delle confezioni di questi prodotti, e alla pubblicità di questi alimenti ultra processati rivolte ai consumatori.

Una domanda che mi viene posta frequentemente è: “qual è il momento giusto per interrompere o ridurre drasticamente il consumo di alimenti ultra processati?” La mia risposta è chiara: fare scelte alimentari migliori e, se necessario, apportare modifiche immediatamente. Non è mai troppo presto né troppo tardi per adottare scelte alimentari salutari per il bene del nostro corpo e della nostra mente.

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