Parecchie testimonianze della produzione di vino in Calabria ci vengono date dai “palmenti”, vasche che servivano per la produzione del vino, scavate nella roccia, nelle grotte, oppure costruite in muratura. I palmenti appartengono a diverse epoche, “forse” a partire da quella pre-ellenica (quando alcuni storici attestarono la coltivazione dei vigneti da parte degli Enotri) a quella bizantina, qualcuno fino ai giorni nostri. Spesso su di essi sono incisi delle croci come quella incisa su questo palmento che si trova all’ingresso di Bocchigliero (CS). Il termine deriva dal latino “palmes, palmitis”, tralcio di vite o da “paumentum”, l’atto di battere, pigiare. Il tipico palmento era costituito da due vasche, comunicanti tra loro attraverso un foro: una superiore, dove l’uva veniva pigiata, ed una inferiore, dove si raccoglieva il mosto.







