C’è un volto femminile tra gli Oscar di origine Calabresi. Stiamo parlando di Marisa Tomei, la quale nonostante la nascita a Brooklyn il 4 dicembre 1964, primogenita dei due figli di Gary A. Tomei, un avvocato, e di Adelaide “Addie” Bianchi, un’insegnante d’inglese, entrambi di origini italiane. I nonni paterni dell’attrice, Romeo Tomei e Rita Calvosa, erano originari rispettivamente di Lucca e della Calabria. Si trasferisce a Manhattan con i genitori dopo la nascita di suo fratello minore, Adam. Qui Marisa unisce agli studi scolastici (inizialmente alla Boston University e poi alla New York University) quelli artistici (danza, teatro e recitazione). Notata da alcuni dirigenti televisivi, nel 1983 prende parte alla soap opera Così gira il mondo.
Se c’è un momento che tutti noi ricordiamo con un pizzico di emozione, è quello in cui Marisa Tomei ha alzato il suo prestigioso premio Oscar, conquistato nel 1993 per il suo ruolo in “Mio cugino Vincenzo”. Non solo un riconoscimento alla sua incredibile performance, ma anche un simbolo di una carriera che ha saputo affermarsi attraverso la passione e l’impegno. Questo trionfo non è solo un evento da celebrare a Hollywood, ma risuona forte anche nelle terre calabresi, dove il legame con le radici e la cultura italiana trova espressione in ogni angolo.

Il suo esordio nel mondo del cinema avviene nel 1984 con Flamingo Kid, in cui pronuncia una sola battuta (“Sei ubriaco!”) che comunque basta per farla entrare nella sitcom Tutti al college (1987, serie trasmessa in Italia col titolo Denise). Torna sul grande schermo nel 1991 con Zandalee per poi offrire una prova memorabile nel ruolo di Mona Lisa Vito in Mio cugino Vincenzo, film del 1992 per cui vince l’Oscar come migliore attrice non protagonista e, l’anno successivo, un MTV Movie Award alla miglior performance rivelazione. Madrina dell’attrice Zoë Kravitz, figlia del cantante Lenny Kravitz e dell’attrice Lisa Bonet, con cui ha lavorato nella serie Tutti al college, per molti anni, soprattutto dall’uscita del film Mio cugino Vincenzo fino alla fine degli anni novanta, è spesso impiegata dai registi come caratterista, per via del suo marcato accento newyorkese.

Successivamente lavora molto a teatro, anche nelle commedie Off-Broadway, e per tre anni risiede al Greenwich Village. Torna al cinema con un ruolo da protagonista nel 1993 con Qualcuno da amare, subito seguito da Cronisti d’assalto di Ron Howard (1994) e nel romantico Only You – Amore a prima vista dello stesso anno. Dopo il film di denuncia Benvenuti a Sarajevo (1997, sull’ignavia dell’ONU durante la crisi jugoslava) si mette in luce con due ruoli sostanzialmente comici in L’altra faccia di Beverly Hills (1998) ed in What Women Want – Quello che le donne vogliono (2000).

Nel 2001 riceve una seconda candidatura all’Oscar come migliore attrice non protagonista, con In the Bedroom, mentre nel 2003 è protagonista della tragedia teatrale Salomè e doppiatrice di qualche puntata di I Simpson, senza comunque interrompere la sua carriera ad Hollywood. Nel 2007 recita per Sidney Lumet in Onora il padre e la madre, ruolo che le frutta la sua prima candidatura agli Independent Spirit Awards. Nel 2009, grazie a The Wrestler, ottiene la sua terza candidatura all’Oscar, sempre come migliore attrice non protagonista. Nel 2015 viene scelta per interpretare May Reilly nei film del Marvel Cinematic Universe, compresi i film Spider-Man: Homecoming (2017), Spider-Man: Far from Home (2019) e Spider-Man: No Way Home (2021).
Oggi, quando parliamo di cinema e spettacolo, il nome di Marisa Tomei rappresenta un ponte tra l’America e l’Italia, un simbolo che i sogni non conoscono confini. Le cicatrici della storia e le tradizioni familiari che la Calabria porta con sé non sono dimenticate, ma celebrate attraverso il suo percorso artistico. La sua vittoria all’Oscar, quindi, non è solo un premio a un talento individuale, ma un riconoscimento a una voce che rappresenta molti.

In un mondo in cui i confini culturali si sfumano, la storia di Marisa ci ricorda che le radici sono importanti, e che è possibile brillare anche rimanendo fedeli a chi siamo. Da Hollywood alla Calabria, il suo messaggio risuona forte: il talento fiorisce ovunque ci siano passione e dedizione. E mentre il suo nome continua a risplendere nel firmamento del cinema, una piccola parte del suo successo è custodita nei cuori di tutti coloro che credono nel potere dei sogni.