Su un promontorio del paese di Castrolibero (CS) si trova una zona archeologica denominata “Palazzotto” nella quale esistono ruderi di cinta muraria e parte di una torre circolare, nota come “La Guardiola”. Potrebbe trattarsi di resti di un accampamento dei Franchi, popolo germanico che fondò la Francia, giunti qui intorno all’868 d.C., guidati da Ottone di Bergamo, per combattere i Saraceni di Amantea (CS). E’ per questo motivo che in passato Castrolibero ebbe il nome di “Castelfranco” o “Castel Franco” o “ Castrum de Franco” o “Castra Francorum”. Prese il nome di Castrolibero nel 1863 quando il sindaco propose tale nome per due motivi: l’orizzonte “libero” che si gode dal colle su cui si trova l’abitato e in memoria delle libere istituzioni introdotte dal re Vittorio Emanuele II. Il Palazzotto non era però l’unica zona in cui si trovava una fortezza. Nella piazza di ingresso al paese esisteva, nell’XI secolo, un castello normanno costruito da Roberto il Guiscardo, raso al suolo nel 1487 dal re Ferdinando d’Aragona. Nell’area di Palazzotto fu rinvenuto qualche moneta antica e ciò ci riporta ancora più indietro nel tempo. Secondo alcuni studiosi, Castrolibero era l’antica città degli Enotri: Pandosia. Secondo altri però, Pandosia poteva trovarsi nel punto dell’odierna Mendicino oppure dell’attuale Acri. La foto di Pandosia, inserita nel mio album, l’ho tratta da un articolo di Pino Rende, nel quale è citata la fonte della stessa, dal sito: http://www.archiviostoricocrotone.it/urbanistica-e-societa/dal-mito-della-citta-di-pandosia-al-vescovato-di-cerenzia/. Si tratta di un affresco del ‘500 della Galleria delle carte geografiche ai Musei Vaticani che raffigura le rovine della città di Pandosia presso Castelfranco.
Castelfranco fu feudo di diverse famiglie, quali i Sanseverino di Bisignano, i Caracciolo di Napoli, Valerio Telesio, fratello del noto filosofo Bernardino ed i Sersale fino al XIX secolo. Nel 1579, gli abitanti di Castelfranco diedero luogo ad una rivolta popolare uccidendo Valerio Telesio nella chiesa di San Giovanni. Castelfranco fu sede di una vendita carbonara e fu frequentata anche dai briganti.
Castelfranco fu gravemente danneggiato da vari terremoti (1638, 1783, 1835, 1854, 1905). Un comitato costituitosi a Napoli, fece costruire 17 nuove case nel centro storico di Castrolibero. Il paese era noto per le fornaci di mattoni, la produzione serica e l’artigianato calzaturiero.
Da vedere sono: la facciata e ruderi della chiesa romanica-gotica intitolata a Santa Maria della Stella; la Torretta con orologio del 1908-12; la casa superstite ai terremoti.

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