David Müller era un artista tedesco attivo in Calabria tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600. Era uno scultore e fu a lungo attivo nella Certosa di Serra San Bruno anche come architetto.
Ieri ho avuto modo di vedere un bellissimo e suggestivo Crocifisso ligneo realizzato da lui a Sorianello (VV). Si trova nella chiesa matrice intitolata a San Giovanni Battista. La chiesa mi è stata aperta dal presidente della Proloco di Sorianello, Francesca Muller, una dei tanti discendenti dello scultore e Sara Ciconte.
Uno dei suoi figli, Domenico, sposò a Sorianello Gerolima Cannitello ed insieme ebbero 4 figli: Michele, Maria, Maria Cristina e David.
Da questi, la discendenza tuttora esistente, con il cambiamento della “ü” in “u”.
Il volto di Cristo è molto espressivo. Il corpo è finemente scolpito, tale da notare i muscoli ben delineati e la struttura ossea in evidenza, soprattutto la gabbia toracica. In modo particolare sono in risalto le vene sulle braccia e sulle gambe, come se lo scultore avesse voluto scolpire un vivo e non un morto, un po’ come la Pietà di Michelangelo. Le vene avrebbero dovuto essere vuote.
È presente una lunga crepa verticale al centro del corpo che parte dal collo e arriva all’addome. Secondo la tradizione, nessuno è mai riuscito a restaurarla, in quanto tutti coloro che si sono cimentati a farla, furono sempre impediti per volontà divina. È come se la crepa volesse rappresentare il corpo di Cristo squarciato, oltre che Crocifisso.
Ci sono altre sue opere in Calabria che ho avuto pure modo di vedere.
David Müller ricevette dal Priore Fiammingo Ludovico Suspechs la commissione per due grandi statue in marmo bianco per la chiesa della Certosa. Oggi le due statue si trovano nella chiesa matrice di Serra San Bruno. Sono la statua della Madonna col Bambino e quella di S. Bruno. I capelli della Vergine hanno lo stesso stile dei capelli del Crocifisso, sono messi in evidenza i boccoli. Sullo scannello della statua della Madonna, il bassorilievo raffigura la scena della Natività, mentre su quello della statua di San Bruno, il bassorilievo raffigura il conte Ruggero svegliato da un’apparizione miracolosa nel suo attendamento militare. San Bruno gli apparì per avvisarlo del tradimento dell’ufficiale greco e quindi per indurlo a fuggire dall’assedio di Capua nel 1098. Anche sulle mani della statua di San Bruno si possono notare le vene.
Di recente sono state attribuite a lui anche gli angeli sulle loggette delle campane della chiesa matrice. Allo stesso modo è attribuito a lui un meraviglioso tabernacolo marmoreo nella chiesa matrice di Placanica (RC), di San Basilio Magno, mentre secondo altri è di scuola gaginiana.
Le foto senza la protezione del vetro sono di Francesca Müller, che ringrazio ancora una volta per la sua disponibilità e le informazioni preziose.