Calabria terra di letterati e grandi filosofi. Il nostro viaggio tra le personalità che hanno contribuito a portare la Calabria nelle maggiori pubblicazioni mondiali, ci riporta nella provincia di Vibo Valentia e precisamente a Tropea. La Perla del Tirreno ha dato i natali, il 2 aprile 1770, a un grande filosofo, Pasquale Galluppi. Figlio del barone Vincenzo e della nobildonna Lucrezia Galluppi, entrambi della stessa famiglia, una delle antiche famiglie patrizie della città calabrese di Tropea.

Dopo lo studio della lingua latina, secondo il metodo di quel tempo in Tropea, nell’età di tredici anni apprese gli elementi della filosofia e della matematica alla scuola di don Giuseppe Antonio Ruffa. 

Trasferitosi in seguito con la famiglia in Sicilia, a Santa Lucia del Mela, compì il corso elementare di filosofia e di matematica presso il Seminario vescovile della cittadina peloritana. Intraprese dunque lo studio della teologia a Napoli, seguendo le lezioni di Francesco Conforti.

Nel 1794 sposò Barbara d’Aquino, da cui ebbe quattordici figli, otto maschi e sei femmine.

Nel 1807 pubblicò a Napoli Sull’analisi e la sintesi; durante i moti del 1820 aderì alla causa liberale sostenendo la riforma costituzionale dello Stato e protestando quindi contro l’intervento repressivo degli Austriaci. Nel 1830 si riavvicinò alla monarchia borbonica.

Dal 1831 fu titolare della cattedra di logica e di metafisica nell’Università di Napoli. Fu membro dell’Accademia Sebezia e dell’Accademia Pontaniana di Napoli, dell’Accademia degli Affatigati di Tropea, di quella del Crotalo di Catanzaro e della Florimentana di Monteleone, odierna Vibo Valentia.

Il suo merito maggiore consiste nell’avere introdotto in Italia lo studio e la conoscenza della filosofia europea, soprattutto quella kantiana: le Lettere filosofiche furono definite il primo saggio in Italia di una storia della filosofia moderna.

A Pasquale Galluppi sono dedicati il Convitto nazionale, il Liceo Classico di Catanzaro e il Liceo Classico di Tropea oltre a varie vie nei paesi e città di Calabria.

A Drapia, sempre nel Vibonese, esiste un monumento storico, per molti anni dimenticato, la dimora estiva dove Pasquale Galluppi amava passare le sue estati ed il suo tempo libero a Caria. Costruito agli inizi del 1900 su una preesistente struttura settecenteca, nel 1920 le sono state aggiunte le merlature che la fanno somigliare ad un castello. Molto particolari le bifore ogivali goticheggianti e lo splendido balcone balaustrato, decorato con murature simili a tende. Interessante il giardino, dove sono presenti splendidi alberi secolari. Appartenuto alla famiglia Galluppi fu poi venduto alla Famiglia Toraldo di Tropea che ancora oggi ne è la proprietaria.

Tra le sue opere vanno ricordate: Memoria apologetica ed Elementi di filosofia. 

Mori a Napoli il 13 dicembre 1846.

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