Tra i tanti scrittori calabresi, troviamo anche un pittore che all’occorrenza ha dedicato il suo genio anche alla scrittura. Stiamo parlando dell’esponente Futurista Umberto Boccioni.
Nato a Reggio Calabria il 19 ottobre del 1882 è stato una figura centrale del movimento futurista, un avanguardistico movimento artistico e culturale che ha rivoluzionato il panorama dell’arte italiana e mondiale nei primi decenni del XX secolo. La sua opera si distingue non solo per le innovazioni stilistiche ma anche per la profonda riflessione sulla modernità e sul concetto di dinamismo, due elementi cardine del futurismo.
Il Futurismo: Un Nuovo Linguaggio Artistico
Fondato nel 1909 dal poeta Filippo Tommaso Marinetti, il futurismo esaltava le tecnologie moderne, la velocità, il movimento e l’energia delle città industriali. Boccioni, insieme ad altri artisti come Giacomo Balla e Carlo Carrà, ha contribuito a definire una nuova estetica che cercava di catturare il tumulto e la vitalità della vita contemporanea. La sua affermazione che “l’arte deve liberarsi dalla staticità” riflette la volontà di rompere con le tradizioni del passato, abbracciando una forma espressiva in grado di rappresentare la complessità del mondo moderno.

Le Opere di Boccioni
Tra le opere più significative di Boccioni vi sono “La città che sale” e “Forme uniche della continuità nello spazio”, entrambe riconducibili a una visione del mondo in costante movimento. “La città che sale” rappresenta un paradigma della crescente industrializzazione e urbanizzazione, mentre “Forme uniche della continuità nello spazio” è una scultura che celebra il dinamismo attraverso la rappresentazione della figura umana in movimento. Queste opere esemplificano l’intento di Boccioni di andare oltre la semplice rappresentazione visiva, cercando di trasmettere l’essenza stessa del movimento e della trasformazione.
L’Eredità di Boccioni
L’influenza di Umberto Boccioni si estende ben oltre il futurismo. Le sue idee hanno anticipato molte delle correnti artistiche del XX secolo, tra cui il cubismo e l’astrattismo. La sua capacità di fondere elementi figurativi con una forte espressione del movimento ha aperto la strada a nuove forme d’arte, evidenziando la necessità di adattare le pratiche artistiche ai cambiamenti sociali e tecnologici dell’epoca.

Tra i suoi scritti ricordiamo
Pittura, scultura, futuriste; Dinamismo plastico, Opera completa ed Estetica e arte futuriste.

La morte
Tragicamente scomparso a Verona il 17 agosto del 1916 all’età di 33 anni all’ospedale militare, per le ferite riportate in seguito alla caduta accidentale dalla propria cavalla, imbizzarritasi alla vista di un autocarro. La caduta era avvenuta il giorno prima durante un’esercitazione militare, in località Sorte a Chievo, frazione di Verona, dove oggi si trova la sua lapide commemorativa, in una stradina immersa nella campagna.
