Pare che il nome di questo borgo derivi da un cognome greco-calabrese. Fu fondato dai cosentini quando furono costretti a fuggire dalla propria città a causa delle invasioni arabe e saracene a partire dall’anno 1000. Fu in seguito fortificato dai normanni. A dimostrazione di ciò è lo stemma comunale che raffigura una torre con alla base due leoni, simboli della forza normanna. Il santo patrono di Zumpano è San Giorgio, al quale è intitolata la chiesa matrice e nella quale si trova il museo d’arte sacra. Oltre alle pregevoli argenterie sacre cinquecentesche e seicentesche, agli arredi lignei e paramenti liturgici, di grande rilievo è il Trittico di Bartolomeo Vivarini, raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Giorgio e Benedetto. Bartolomeo Vivarini (Venezia, 1430 circa – dopo il 1491) fu un pittore italiano appartenente alla nota famiglia veneziana di pittori dei Vivarini. Fu attivo soprattutto a Venezia. A Padova entrò in contatto con il pittore Andrea Mantegna subendo la sua influenza artistica. Voglio ricordare padre Francesco Marino da Zumpano, il quale istituì un ordine religioso che faceva parte della famiglia Agostiniana. Non era un ordine completamente assorbito da quello Agostiniano e nemmeno un’entità indipendente. Era chiamato Congregazione degli Zumpani ed era presente in più della metà dei conventi calabresi. Ebbi modo di visitare alcuni di questi monasteri (sono presenti nelle ultime foto): Il Convento di S. Maria della Pietà di Petrizzi (Cz), il Monastero di S. Maria della Croce di Francavilla Angitola (VV), il Monastero di Santa Maria de Jesu di Dinami (VV).