MAIERATO – Un successo a livello nazionale il Libro su Don Raffaele Arcella di Pino Cinquegrana che l’editore Mario Vallone manda in ristampa. Don Raffaele Arcella mediatore tra Dio e il popolo di Maierato dell’antropologo Pino Cinquegraa, edito da Mario Vallone Editore va in ristampa. Premiata lo studio che racconta l’essenza di un sacerdote nato sotto il fascismo e che ha saputo vivere la parola di Dio in tutta pienezza. Alla nomina di sacerdote (il 27 giugno 1947) all’età di 23 anni lo zio materno Mons. Nicola Rubino gli scriverà nove pagine, definite da Cinquegrana il testamento spirituale consegnato al “nipote prediletto” per il suo cammino sacerdotale. Il manoscritto sottolinea, in apertura, che essere sacerdoti in Cristo è valore esperienziale che non vuole fare sfoggio di retorica e di dottrina e, continua l’autore, lo invita a guardare sempre ai bisogni dell’umanità: “ad onore e gloria del Sommo Creatore dell’Universo! Il sacerdote – sottolinea tra le righe lo zio Monsignore – deve essere sempre alla continua ricerca del dono divino della grazia e guidare gli uomini affidati alle sue cure verso l’eterna sapienza”. Cinquegrana prende in prestito le parole di Ezra Pound e lo thefinisce the best faber gli toglie le “incrostazioni” e lo rende vivo tra gli uomini e per gli uomini! “Mai chiudere la propria vita nella torre della propria personalità- scrive Monsignor Rubino – della propria scienza o della propria coscienza! Ciò condurrebbe al fallimento, perché tu non sei stato unto per esaltare la Chiesa di Cristo nella eterna lotta tra il bene e il male”. L’eloquenza è una arte e proprio perché è tale scrive lo zio al giovane parroco “essa è fatta per piacere alle masse e agli incompetenti, pertanto non servirtene”. Una storia raccontata attraverso il documento fatto di lettere, raccomandazioni comportamentali, fotografie da quando avrà poco più di 4 anni fino alla cittadinanza onoraria deliberata dall’allora sindaco Gregorio Tolomeo, alle amicizie con l’avvocato Gaetano Servello, il compianto medico Giuseppe Moschella, il compianto amico Franco Maruccio. Luoghi, l’ingegnere Salvatore Greco. Uomini, rapporti umani che l’autore scarna e ripropone al lettore in tutta pienezza con il suo viaggio a Toronto, con il suo essere un buon gustaio e principalmente il valore che dava all’amicizia, alla lettura. Con il supporto web Feltrinelli, Libreria Universitaria, il libro ha esaurito la sua prima stesura è l’editore è già partito con la seconda edizione che non mancherà di stupire. Un lavoro reso ancora esaltante dalle parole di Monsignor Peppino Fiorillo che in questi giorni è in quarantena e a lui vanno gli auguri di tutti noi, che racconterà del pupillo di Don Raffaele Arcella, il maieratano Domenico Monteleone oggi vicaro della Diocesi Mileto Nicotera Tropea retta dal Vescovo Luigi Renzo. Ecco cosa scrive, tra l’altro nella introduzione Don Peppino Fiorillo “voglio ricordare don Raffaele nel preparare la prima Santa Messa di don Domenico Monteleone “suo pupillo spirituale”. Qualche giorno prima chiama me e don Vincenzo Barbieri (ci siamo tutti e due nella foto di ingresso del neo sacerdote) per organizzare i canti della prima Santa Messa. Noi, compattato il coro dei seminaristi, abbiamo eseguito la Messa “Te Deum Laudamus” di Lorenzo Perosi, io all’armonium e don Vincenzo Barbieri alla direzione del coro. Ho ancora oggi nella memoria la sua voce commossa quando, dopo la proclamazione del Santo Evangelo, ha iniziato la sua omelia in omaggio al neo sacerdote: “Tu es Sacerdos in aeternum” e giù per una mezz’ora carica di emozioni”.