Sono tanti i borghi abbandonati nella nostra Calabria. Varie sono le cause: terremoti, carestie, guerre, emigrazione…
Molti di questi luoghi sono poco conosciuti.
Ecco, vi presento PRECACORE di SAMO (RC):
La città di Samo (Aspromonte orientale) è stata fondata nel 492 a.c. da coloni greci, i Samii, provenienti dall’Isola di Samos (Grecia) per fuggire dalle persecuzioni del re Dario di Persia. I greci costruirono un grande porto con 7 navi per collegare la costa calabra con le isole greche. L’antico Samo si stendeva sulla costa, da Capo Bruzzano, fino a Gerace. Contava circa 80.000 abitanti. Una prima decadenza di Samo si ha quando Locri si arrende ad Annibale intorno al 216. A causa delle incursioni saracene, intorno al 976, gli abitanti di Samo furono costretti a spostarsi sul colle Paleocastro. Intorno al 1400 secondo alcuni o nel 1600, secondo altri, cambiò il nome da Samo a Precacore. Si narra che una nobildonna, dopo aver perso i suoi cari durante un terremoto, gridasse: “Mi crepa il cuore”. Da Crepacuore, il nome del borgo divenne Precacore fino al 1911. Secondo l’archeologo Sebastiano Ellesmere Stranges, “preca” significa precaria, un terreno in subaffitto per un periodo momentaneo e “cora”, città al di fuori dalle mura.