Tra gli oltre 10 mila articoli pubblicati sulle varie tastate per le quali ho collaborato, tra quelli i più significativi c’è la doppia visita di Papa Francesco a Cuba. La prima pubblicata su Il Quotidiano del Sud venerdì 15 settembre 2015, kalabriatv.it ancora non esisteva, dal titolo “Cuba aspetta il Papa L’uomo del nuovo inizio”, anticipando la visita a L’Avana che sarebbe avvenuta il giorno dopo. Il secondo il 12 febbraio 2016, lo storico incontro all’aeroporto di Holguin tra il Sommo Pontefice della chiesa romana e il Patriarca della Chiesa Ortodossa Kirill. Qui, con il prezioso contributo dei colleghi della stampa cubana, e’ stato realizzato un autentico capolavoro d’informazione. Prima di tutti il giorno successivo abbiamo pubblicato il resoconto dell’incontro, con stato di foto a seguito. Un lavoro concluso entro la mezzanotte, quando le agenzie di stampa iniziarono a pubblicare online solamente a notte inoltrata. Noi, pero avevamo riempito due pagine sull’incontro compresi i punti di dialogo da raggiungere. Professionalmente fu una grande soddisfazione, raccontare al mondo prima di tutti un incontro storico e pieno di fede. Il tutto a Cuba, una nazione spesso lontana dalla chiesa ma che è riuscita ad accogliere ben tre papi, da Giovanni Paolo II a Papa Francesco passando per Benedetto XVI. Quello con Kirill è stato un incontro storico anche per dove avvenuto. In terra lontana da quell’Europa che il Cristianesimo lo sta allontanando, anche per il comportamento della chiesa stessa, vedi i casi di pedofilia nascosti, per non parlare di casi di cronaca nera che ancora oggi sono avvolti nel mistero, uno su tutti quello di Emanuela Orlandi. Le due chiese hanno provato ad avvicinarsi, a compattarsi. Papa Francesco quel 13 marzo 2013 era stato eletto al Pontificio Romano perché la chiesa aveva bisogno di un uomo che avvicinasse gli umili e i poveri. Le sue prediche, i suoi messaggi hanno mosso molti cuori e per questo oggi più che mai ci si interroga chi sarà dopo di lui. Un Papa Partigiano di Cristo e non dei potenti, l’ultimo era stato Giovanni XXIII al secolo Angelo Giuseppe Roncalli. Quei due viaggi a Cuba diedero speranza, non solo a un popolo che aspettava l’aiuto proprio della chiesa, ma a tutto il mondo. Papa Francesco non doveva lottare contro l’Unione Sovietica, la Caduta del muro di Berlino ha destabilizzato il mondo, non voleva coprire i preti pedofili della chiesa tedesca, anzi più volte li ha condannati e chiesto perdono, al contrario dei due suoi predecessori. La chiesa è anche questo e se oggi i due più grandi Presidenti mondiali Donald Trump e Vladimir Putin ne riconoscono un ruolo principale, vuol dire che è stato un Papa che è riuscito a penetrare nel cuore di milioni di persone, anche non di fede Cristiana. La condanna al riarmo, voluta dalla folle Europa guerrafondaia appoggiata da quasi tutti i partiti italiani, è stato l’ultimo atto di un uomo che ha messo la Croce di Cristo avanti a tutto.

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